Elon Musk “dichiara guerra” alla Apple

Il nuovo proprietario di Twitter minaccia la Società della Mela con varie provocazioni, cosa sta succedendo veramente?

Elon Musk "dichiara guerra" alla Apple

Elon Musk "dichiara guerra" alla Apple

Effettivamente non sta succedendo una vera guerra, perché l’amministratore delegato della Apple, Tim Cook non ha risposto direttamente alle accuse di Musk, ma facciamo chiarezza sulla questione.

Sicuramente da quando Musk è entrato in scena sulla questione Twitter negli ultimi mesi sono successi parecchi episodi burrascosi, una successione di reazioni a catena.

Dal licenziamento della maggior parte dei dipendenti dell’azienda, la modifica di funzioni chiave al ripristino di account bannati. Ma ora si sta imbarcando in una scelta abbastanza rischiosa, quella di andare contro Apple Inc.

Il miliardario ha attaccato il produttore di Apple con una raffica di Tweet il 28 novembre, affermando che l’azienda ha tagliato le pubblicità di Twitter e minacciando di eliminare il social network dall’app store di Apple.

Inoltre dichiara in un Tweet, inerente al taglio delle pubblicità, se Apple fosse in disaccordo con la libertà di parola in America.

Ha anche criticato le tariffe di Apple nei confronti della piattaforma e ha persino ipotizzato che il gigante tecnologico di device possa prendersela con un’altra delle sue aziende, Tesla Inc.

Elon Musk sta sfidando una delle aziende più di vitale importanza per quanto riguarda il sostentamento di Twitter. Apple è stata uno dei principali inserzionisti del social network, per il quale aveva un intero team di dipendenti dedicati a mantenere le relazione e i rapporti. La spesa pubblicitaria superava di gran lunga i 100 milioni di dollari all’anno.

Inoltre Apple gestisce uno dei fondamentali portali per Twitter: l’Apple Store. Se l’azienda di Musk perdesse l’accesso a questo, sarebbe tagliata fuori da oltre 1,5 miliardi di dispositivi in tutto il mondo.

Ma il miliardario ha una certa influenza sul suo pubblico: presentando le sue battaglie come una lotta per la libertà di parola, può riunire i suoi milioni di fan e il suo disprezzo per le tariffe dell’app store di Apple è condiviso dagli sviluppatori di software, dai legislatori e dalle autorità di regolamentazione di tutto il mondo, il che gli offre un potenziale vantaggio (come Spotify ed Epic Games).

Apple sotto queste provocazioni e minacce è rimasta impassibile (per ora), invece alcuni utenti di Twitter affermano che continuano a vedere la pubblicità di Apple nei loro feed, ma una persona che ha familiarità con la questione ha confermato che l’azienda ha ridotto gli annunci.

Il mercato generale degli annunci online è in crisi e saturo, ma gli operatori del marketing sono particolarmente cauti nei confronti di Twitter, temono che stia diventando sempre più caotico.

Dopo l’acquisizione, Musk ha tagliato migliaia di posti di lavoro su Twitter, alimentando il timore che la piattaforma non sia in grado di combattere l’hate speech e la disinformazione. Un nuovo approccio alla verifica degli account ha inoltre aperto la porta a troll che si spacciano per marchi importanti, oltre che per lo stesso Musk.

Musk, sta cercando di rendere Twitter meno dipendente dalla pubblicità, indirizzando gli utenti verso il suo servizio di abbonamento. Ma i servizi pubblicitari hanno generato quasi il 90% dei suoi 5,1 miliardi di dollari di entrate l’anno scorso, con una buona fetta proveniente da Apple.

Inoltre Musk oltre alle sue provocazioni ha anche espresso che realizzerà un telefono alternativo in grado di funzionare con la piattaforma. I fan dell’idea hanno iniziato a chiamarlo “telefono Tesla”, diventando un termine in tendenza.

Riuscirà a gestire un’ulteriore progetto, nonostante Tesla e SpaceX?

Inoltre Musk potrebbe prendere in considerazione l’idea di seguire la strada di Epic Games Inc. e di evitare le commissioni di Apple. Come quando Epic fece una mossa simile, Apple rimosse il gioco di successo Fortnite, scatenando una battaglia legale pluriennale.

Ma se Musk volesse iniziare a vendere il servizio di abbonamento Twitter attraverso il web, aggirando il 30% di Apple, potrebbe già farlo. Il problema sarebbe se Twitter pubblicizzasse la soluzione all’interno della sua app o aggiungesse un pulsante che indirizza gli utenti all’opzione di pagamento via web. Questa mossa potrebbe rischiare di far uscire Twitter dall’App Store e non solo, pure da Google.

In un altro tweet, Musk precisa che la Apple ha fatto delle richieste sulla moderazione dei contenuti Twitter con un sondaggio perché Apple ha regole severe per il suo app store che limitano i contenuti discutibili, compresi quelli discriminatori legati alla religione, alla razza e all’orientamento sessuale. Limita inoltre la violenza troppo realistica e il materiale pornografico.

Sicuramente per Apple non è un problema siccome ha già precedentemente rimosso il social network “Parler” (insieme anche a Google), dalla sua piattaforma a causa dell’inadeguata moderazione dei contenuti. Nel caso “Parler”, l’applicazione è stata reintrodotta nell’app store dopo che il social network ha eseguito una manovra di moderazione dei contenuti adeguata per i canoni di Apple Store.

Si sa Elon Musk è sempre stato un uomo ambizioso che non ha mai avuto paura di andare contro a qualcosa o qualcuno con la costante di farsi sentire, sarà forse la volta in cui troverà un contendente ad armi pari che possa fargli abbassare la cresta?

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